
La strada che porta a Vendone, come ogni altra via che unisce la costa ai borghi dell’entroterra, è al contempo stretta, tortuosa e magica…come magico è il paesaggio che la incornicia.
Il Nome VENDONE probabilmente deriva dal celtico “windo” ossia splendente.
O forse dal “vento” che in alcune giornate spazza la valle e rende magicamente limpido il cielo e vividi i colori della natura.
Per arrivare a Vendone si costeggiano vigneti e fasce coltivate ad ulivo, fichi e cachi, fino a raggiungere il paese diviso in nove borghi, ricchi di arte autentica e misteriosa storia celta e templare.
Qui lo scultore Rainer Kriester ha trasformato un prato e qualche fascia in un museo a cielo aperto, dove imponenti steli scolpite si ergono tra ulivi secolari.
A poca distanza si scorge la “Torre” ovvero i resti di un’antica fortificazione arduinica. Poi, con una breve passeggiata verso la Crosa, si giunge alla cantina di Claudio Vio.
Se si fanno due passi nel piccolo borgo di Castellaro, si possono godere di scorci di grande fascino. A Cantone merita una visita lo storico Frantoio Bronda. Curenna invece è costruita su uno sperone di roccia, dove si ergeva l’antico castello di avvistamento, ed offre ai visitatori pregevoli scorci architettonici.
L’intera montagna alle spalle di Vendone è stata rifugio di partigiani e teatro di sanguinosi scontri durante le grandi guerre. In realtà la storia di questi monti e delle sue vallate si perde nella notte dei tempi, quando i Sapiens risalivano la montana “sacra” per cacciare e per i loro riti sacri, come dimostrano le coppelle scavate nella pietra.
Più tardi nel tempo, su un luogo sacro ai Celti, fu realizzata una stazione di posta templare ed una chiesetta dedicata a San Calocero, martirizzato ad Albenga alla foce del fiume Centa.
Consigliamo una passeggiata naturalistica, non difficile ma suggestiva, partendo dalla chiesetta di San Calocero fino ad arrivare alle cime di Castellermo, montagna sacra, ma anche montagna dove passa il sentiero di Fischia il Vento, sentieri dove si possono ancora calpestare i ciottoli dove sono passati i Templari, i sentieri dell’outdoor.
Un patrimonio di storia, paesaggi, arte nascosta nelle chiesette dei suoi borghi. I sentieri sono ben segnalati ed il dislivello percorribile anche a chi non è allenato. Lungo il sentiero troverete castagneti, noccioleti e boschi dove, in stagione, si possono trovare i pregiati porcini, base di molti piatti tipici, considerati “poveri”, del territorio.
© 2025 Hotel Ligure – P.IVA 00839570090 – CITR 009001 – ALB – 0035 – CIN IT009001A1MUAEI720 – CreaCity – Privacy Policy Cookie Policy